Blastare: cosa significa questo termine in voga sui social network

Chi utilizza spesso i social network avrà senz'altro sentito la parola "blastare": ecco qual'è il significato etimologico di questo termine.

Se siete assidui frequentatori del web, e in particolare dei social network, dovreste aver sentito qualche volta la parola “blastare”.

Si tratta di un neologismo che deriva dal verbo inglese “to blast”, che significa distruggere, demolire. E’ nato negli anni Novanta dal gergo dei videogame, nei quali lo scopo era quello di “blastare” appunto un esercito nemico o degli alieni.

E’ un termine oggi usato sui social network per indicare chi zittisce un’altra persona con un commento “definitivo”, senza dargli ulteriori possibilità di replica.

I più famosi “blastatori” del web

Su Facebook uno dei più noti blastatori è il direttore del Tg7 Enrico Mentana, che spesso ribatte con risposte al vetriolo i suoi detrattori, o chi scrive qualcosa di errato e superficiale, facendoli tacere utilizzando di frequente la parola “webete”, che sta per “ebete del web”.

Nel settore della salute uno dei blastatori più accaniti è il prof. Roberto Burioni, sempre pronto a demolire chi riporta commenti sui vaccini. Spesso il virologo li definisce “somari”, portando avanti la sua crociata “la scienza non è democratica”.

Il “Blasting”, rispetto ad altre forme di polemiche in voga sui social, ha una particolarità: il blastatore si trova in una posizione più alta del blastato per competenza e popolarità. Le “vittime” sono per lo più i c.d. “leoni da tastiera”, che utilizzano i social come uno sfogo.

Chi pensa che si tratti di un metodo per combattere l’antiscientismo si sbaglia di grosso. Secondo alcuni sociologi, blastare radicalizza ancora di più il blastato sulla propria “verità”.

Data di pubblicazione: 08 October 2021

Notizie Cerignola

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